Camille Claudel. Anatomie della vita interiore

30,00

Skira, 2003
24×28 cm
192 pagine
78 illustrazioni a colori
110 immagini in b/n

Descrizione

Oltre cinquanta opere documentano l’intero arco della produzione di Camille Claudel, scultrice di grande talento e di straordinaria perizia tecnica, famosa ai più per le tristi vicende della sua vita, dalla tormentata relazione amorosa con Auguste Rodin, il suo maestro, ai trent’anni finali della propria esistenza trascorsi in un manicomio.
Il volume, catalogo dell’esposizione di Palazzo Magnani a Reggio Emilia, offre un’occasione per conoscere, grazie anche alla presenza di 13 sculture di Rodin, lo stretto e travagliato rapporto tra l’artista e il grande maestro francese, del quale viene parallelamente presentata una selezione di 37 disegni e acquerelli di soggetto erotico, provenienti dal Museo Rodin di Parigi.
A fare da contrappunto alle sculture di Camille Claudel e di Auguste Rodin, vengono presentate ottanta fotografie in bianco e nero di Vasco Ascolini e di Bruno Cattani, realizzate nel Musée Rodin, a Parigi e a Meudon, su commissione della stessa istituzione.
Camille Claudel nasce a Villeneuve-sur Fère l’8 dicembre 1864 e comincia a modellare le sue prime figure in terracotta nella seconda metà degli anni Settanta. Nel 1881 si trasferisce a Parigi. Nel 1883 Auguste Rodin d à lezioni a Camille che l’anno dopo, a vent’anni, entra nel suo atelier. Nel 1887 Camille e Auguste viaggiano assieme in Touraine e l’anno dopo aprono uno studio comune in 68, boulevard d’Italie. Nello stesso anno incontra Claude Debussy. Nei primi
anni Novanta realizza alcune delle sue opere più importanti, quali La Valse, La Petite Châtelaine, Les Causeses, La Vague, L’Âge mûr. Nel 1898 la relazione con Rodin diventa burrascosa. Lo stato di salute di Camille si aggrava e, nel 1913, viene internata in manicomio, dove resterà fino alla morte, avvenuta il 19 ottobre 1943. Auguste Rodin era morto 26 anni prima.
La straordinaria opera di Camille Claudel rimane a lungo oscurata, nonostante già nel 1951 si tenga al Museo Rodin una sua mostra. È con l’esposizione del 1984 che l’interesse attorno all’opera e alla figura dal destino tragico di Camille cresce: vengono pubblicati vari libri, e viene girato un film (regia di Bruno Nuytten, interpreti Isabelle Adjani e Gérard Depardieu) sul suo rapporto tormentato con Rodin. Camille esce dallo stereotipo dell’allieva talentuosa all’ombra del grande maestro, e diventa la scultrice capace di instillare nelle sue opere una sensibilità acutissima e un linguaggio delle forme di assoluta modernità.

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