Che l’intelligenza artificiale (IA) sia uno degli elementi maggiormente disruptive dell’attuale e immediatamente prossimo scenario tecnologico, non v’è dubbio. Che il marketing di grandi interessi economici e un sistema dell’informazione a volte accondiscendente, a volte superficiale la stia caricando di significati impropri è altrettanto evidente. Serve alla generazione di hype la polarizzazione delle opinioni, anche in questo caso divise tra apocalittici e integrati.
L’incontro si propone l’obiettivo di portare chiarezza sulla natura dell’IA, inquadrandola nella più ampia tendenza dello sviluppo tecnologico degli ultimi quattro secoli, fondato su una visione deterministica e meccanicistica dell’essere umano, già fortemente criticata da diversi filosofi del Novecento (Husserl e Heidegger tra i principali) e promotrice di una unilaterale, dominante e pervasiva concezione del pensiero e dell’intelligenza, quella computazionale. Pervasiva non solo nelle dimensioni scientifiche ed economiche, ma anche – salvo sporadiche e minoritarie eccezioni – nell’educazione, nella formazione, nella politica.
Ma è vero che il pensiero sia unicamente computazionale? Che l’intelligenza si possa esprimere unicamente attraverso un’attività mentale? Qual è il ruolo del corpo nel funzionamento della coscienza incarnata in un corpo? Di quale tipologia di corpo e di mente dispongono gli automi e di quale dispongono, invece, gli esseri umani?
Etica e politica come le abbiamo conosciute finora sono frecce spuntate rispetto alla forza della tecnica, di cui economia e finanza sono declinazioni: urgono nuovi paradigmi. Recuperare un’idea autentica di essere umano significa guardare sotto la giusta luce anche una innovazione utile e potente come l’IA, nell’interesse principale della dignità della persona.
L’incontro sarà condotto da Paolo Bottazzini ed Emilio Ferrario, in dialogo con Piergiorgio Grossi (Chief Innovation and Data Officer Credem) e Davide Zanichelli (Direttore della Fondazione Palazzo Magnani) e si inserisce a conclusione del XXXIV Convegno Nazionale dei Dottorati di Ricerca in Filosofia e nel periodo di esposizione della fotografie di Digne Meller Marcovicz, scattate nel 1966 a Martin Heidegger nel suo ritiro nella Foresta Nera.
Paolo Bottazzini laureato in filosofia, si occupa di media digitali dal 1999: è co-fondatore di Pquod e SocialGraph, società specializzate nella comunicazione web e nell’analisi di dati. Parallelamente ha svolto attività di docenza sui temi della comunicazione digitale per il Politecnico di Milano, per il Corep presso il Politecnico di Torino, per il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano. Descrive i modelli cognitivi emergenti dai nuovi media nella monografia pubblicata nel 2010: Googlecrazia. Dal febbraio 2011 testimonia la loro evoluzione negli articoli pubblicati sulle testate Linkiesta, pagina99, Gli Stati Generali. È direttore responsabile del blog Controversie.
Emilio Ferrario, ingegnere civile, docente a contratto presso l’Università degli Studi di Milano, conferenziere, si è occupato della traduzione delle opere scientifiche di Goethe, ha curato la pubblicazione di scritti scelti di Georg Cantor e, per la Fondazione Palazzo Magnani, sta curando un progetto espositivo dedicato alla poliedrica figura di Pavel Florenskij.
Per partecipare iscrivi compilando il modulo seguente