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Incontri. Gabriel Johann Kvendseth, Margrethe Kolstad Brekke, Eleonore Griveau

venerdì, 5 Novembre 2021

INCONTRI. Gabriel Johann Kvendseth, Margrethe Kolstad Brekke, Eleonore Griveau

Presentazione al pubblico del progetto espositivo

Venerdì 5 novembre 2021 ore 17.00
Palazzo da Mosto, via Mari 7 – Reggio Emilia

intervengono
Manuel Portioli, curatore evento
Margrethe Kolstad Brekke, artista
Paola Rubertelli, coordinatrice eventi Flag No Flags Contemporary Art
Davide Zanichelli, direttore Fondazione Palazzo Magnani

è prevista la partecipazione in collegamento diretto da Bergen di
Gabriel Johann Kvendseth, artista
Eleonore Griveau, artista

 

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per l’accesso in mostra è necessario esibire il Green Pass, secondo le normative vigenti

 

Per il progetto Incontri, prodotto da Flag No Flags Contemporary Art, in corso dal 15 ottobre al 12 dicembre 2021 e a cura di Manuel Portioli,  tre artisti – Gabriel Johann KvendsethMargrethe Kolstad Brekke e Eléonore Griveau,  disporranno dello spazio della Chiesa dei SS Carlo e Agata per la creazione di un’opera totale.

Il progetto è il coronamento di un esteso percorso ideato dal curatore, sostenuto dalla volontà di creare idealmente un ponte ed uno scambio virtuoso tra Bergen, sua attuale città d’adozione e Reggio Emilia, città natale. Naturale quindi che – per qualche evidente riflesso – le tre mostre abbiano parlato tendenzialmente di spostamenti e migrazioni.

 

15/31 ottobre
Gabriel Johann Kvendseth
Temple Top Two 2: Conflict of Consequence

“Per le persone semplici come me: Heidegger distingue tra oggetti e cose. Un oggetto diventa una cosa quando non può più servire la sua funzione comunemente concordata. Quando un oggetto si rompe o viene usato in modo improprio, perde il suo valore socialmente codificato e diventa presente a noi in modi nuovi. Questa è la nostra porta d’accesso a quest’opera d’arte, che è un tappeto, un gioco, un dislocamento in una galleria che è una chiesa che non è una chiesa.

Temple Top Two 2 è il secondo di una serie di giochi di caos che cambiano in base agli eventi esterni, alle risorse disponibili, ai luoghi e ai partecipanti. Le regole sono stravaganti, arbitrarie e persino senza senso, mentre il gioco stesso non ha alcun obiettivo al di là del gioco stesso.

I partecipanti sono incoraggiati a scegliere il proprio percorso, seguendo l’istinto, l’urgenza o il capriccio. L’obbiettivo è sempre lo stesso: espandere i confini della propria comfort-zone e della comprensione. Va bene anche solo divertirsi, e/o semplicemente sentirsi confusi. Si prega di partecipare”. (Gabriel Johann Kvendseth)

 

5/21 novembre
Margrethe Kolstad Brekke
The Next Great Acceleration

Siamo in un momento di transizione storica, fuori dall’era fossile e verso qualcosa di nuovo. In tutto il mondo stanno comparendo suggerimenti e soluzioni per riorganizzare l’infrastruttura umana verso soluzioni sostenibili emergenti. Ogni opera dell’artista tessile norvegese Margrethe Kolstad Brekke, da quando si è laureata a Bergen nel 2014, ha perseguito due filoni di ricerca decisivi per questa transizione.

In particolare una sua serie di lavori dedicati al tema dello sviluppo tecnologico nel settore energetico ha generato una gamma eterogenea di collaborazioni transdisciplinari.

Da un lato, avviando progetti che utilizzano aquiloni e deltaplani per illustrare il potenziale dell’energia eolica aviotrasportata – come quello proposto dal 5 novembre nella Chiesa dei SS Carlo e Agata a Reggio Emilia – Margrethe perviene ad una stretta collaborazione con il Dipartimento di Energia dell’Università di Bergen, concentrandosi contemporaneamente su una visione generale e sulle soluzioni strutturali specifiche.
Dall’altro, la collaborazione con l’Artic Arts Institute, che ha visto le istituzioni sovietiche presenti nell’area della Russia artica europea contesto per una serie di lavori che celebrano l’anniversario dei 500 anni di Utopia, l’opera di Sir Thomas More, scritta nel 1516.

La personale di Margrethe Brekke prodotta a Reggio Emilia da Flag No Flags sarà la prima mostra nella quale l’artista contestualizza e contrappone materiali che originano da questi due filoni parlalleli.
Per avvicinarsi il più possible all’Accordo di Parigi, e per realizzare la maggior parte degli obiettivi dell’Agenda UN SDGs (United Nations Sustainable Development Goals) 2030, il mondo deve utilizzare Utopia, applicando “Utopia come Metodo”, così come suggerito da Ruth Levitas e altri.

 

26 novembre -12 dicembre
Eléonore Griveau
Valeur limite (2)

“La mia attuale ricerca è indirizzata alla realizzazione di oggetti sottoposti ad un’evoluzione che li porta all’autodistruzione. L’accumulo di forme geometriche grezze, che mescolano ceramica ed elettronica, danno vita ad installazioni sempre ecologiche ed interattive, che riflettono sull’influenza dominante che le attività umane hanno sugli ecosistemi odierni.

Questo progetto tenta di narrare la catastrofe e di utilizzare la presenza del visitatore come elemento scatenante.

Si colloca in un’era di post-umanesimo, che mostra come le nuove tecnologie stiano cambiando il modo di percepire il nostro corpo, e come questa percezione sia strettamente connessa alle problematiche collegate alla nozione di collassologia e di solastalgia. Questi due neologismi espongono in primo luogo lo studio e l’analisi di come la civiltà industriale crollerà e di cosa la sostituirà, e in secondo luogo svelano l’inquietudine emotiva orginata dai cambiamenti in peggio nel proprio ambiente” (Eléonore Griveau)

 

INCONTRI
a cura di Manuel Portioli é prodotto da Flag No Flags Contemporary Art
con il sostegno di OCA (Office for Contemporary Art Norway)/Comune di Bergen /Norvegian Craft
in collaborazione con Diocesi di Reggio Emilia Guastalla Ufficio Beni Culturali e Nuova Edilizia di Culto, Fondazione Palazzo Magnani, Comune di Reggio Emilia

Info: www.flagnoflags.org

 

  • Nome Organizzatore: Flag no Flags
  • Email: info@flagnoflags.org
  • Sito web: http://www.flagnoflags.org/index.html
  • Tipo: incontri
  • Orario: 5 Novembre 2021 - 17:00 - 18:00
  • Luogo:Palazzo da Mosto

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