Palazzo Magnani è un progetto culturale nato più di venti anni fa. Era il 26 aprile 1997 quando la mostra George Braque. Il segno e la materia apriva per la prima volta il portone del palazzo al pubblico.

Dopo oltre 100 progetti espositivi realizzati e l'”uscita” dal Palazzo di Corso Garibaldi per entrare anche in altri spazi della città (Palazzo da Mosto e Chiostri di San Pietro), inauguriamo ora l’ingresso in un’altra dimensione della fruizione e della partecipazione, un mondo che nel 1997 iniziava timidamente a muovere i primi passi e che oggi, grazie anche all’accelerazione impressa dai ripetuti lockdown della cultura imposti dall’emergenza Covid-19, raggiunge un primo momento di maturità.

Palazzo Magnani diventa piattaforma, analogica e digitale insieme, un luogo definitivamente ibrido, dove i confini tra le due dimensioni andranno, nel tempo, a fondersi sempre più, fino a scomparire.

Che cos’è piattaforma?

Ci piace pensarla così:

  • un luogo dove atterrano idee che volano nell’aria;
  • un luogo da cui partono idee che poi volano via;
  • una base solida su cui costruire nuovi progetti;
  • un luogo in cui puoi fare tuo ciò che trovi e condividere ciò che porti;
  • un luogo dove connettere la tua spina e caricarti di una energia sempre nuova. Quella che l’arte ti offre continuamente.

Come abbiamo lavorato per costruire questa piattaforma ibrida?

In una prima fase, abbiamo connesso tutti quei mondi analogici che dall’arte possono ottenere attività e pensiero per il loro lavoro quotidiano, ricevendo in cambio visioni laterali, spunti e partecipazione al processo di co-design delle diverse iniziative:

  • Sistema scolastico e formativo territoriale
  • Reggio Città senza Barriere (Comune di Reggio / Farmacie Comunali Riunite)
  • AUSL di Reggio Emilia
  • ASP Città delle Persone
  • Università di Modena e Reggio Emilia
  • Reggio Children
  • Officina Educativa (Comune di Reggio Emilia)
  • Mondo della cooperazione sociale

La seconda fase ha visto la rigenerazione dell’ecosistema digitale della Fondazione:

  • un nuovo sito istituzionale con l’archivio di tutte le iniziative realizzate;
  • un magazine (EMME. Pensieri per immagini, su cui siamo ora) dove aprire un dialogo con il nostro pubblico a partire da quelle idee innescate dalle immagini che sono al centro dei nostri progetti espositivi;
  • una community (MyFPM) dove potersi iscrivere per diventare membri del programma Amici e Sostenitori della Fondazione e acquistare nel bookshop online, con oltre 50 titoli di nostri cataloghi disponibili.

Agli Amici sono riservati diversi benefit, tra cui anche agevolazioni all’ingresso in altri luoghi della cultura di Reggio e non solo. Ma soprattutto gli Amici avranno, nel tempo, la possibilità di beneficiare di una serie di spazi e strumenti (sia digitali che analogici) per partecipare attivamente alla governance della Fondazione, valutando proposte, suggerendo tematiche, incontrando autori e curatori, facendosi promotori delle nostre iniziative in altri contesti, contribuendo così ad allargare il pubblico delle nostre iniziative.

Ora inizia la terza fase: il popolamento della community. Entrare tra gli amici e Sostenitori della Fondazione non genera solo un vantaggio economico per chi è abituato a frequentare le nostre iniziative e quelle degli altri enti convenzionati, mette anche in moto un processo virtuoso innescato dalla natura della sottoscrizione, di fatto una erogazione liberale a sostegno della Fondazione, dunque una donazione, la tipologia di contributo maggiormente idonea a sviluppare arte e cultura.

Approfondiremo quest’ultimo tema in un prossimo articolo.